Chardonnay Haras de Pirque

Haras de Pirque è una delle tenute di proprietà di Marchesi Antinori,  situata in Cile, che prende nome da una delle zone più prestigiose e storiche della valle del Maipo, Pirque. Gli appezzamenti si estendono ai piedi della cordigliera di Los Andes, nella zona centrale del paese, in una zona privilegiata per piantare vigneti. Tra i 500 e gli 800 metri sul livello del mare si trova il Maipo Alto, un'area con lievi oscillazioni termiche in cui prosperano vegetazione autoctona come il mirto e il grassos, che in certe occasioni conferisce ai vini note balsamiche distintive. Pertanto, i vini prodotti in questa zona raggiungono un'alta concentrazione di tannini, grande struttura e colore intenso. Particolare è anche la concezione architettonica, che presenta un design unico: l'architettura della cantina ha la forma di un ferro di cavallo, a simboleggiare la passione per i cavalli di razza. Essendo situato sul fianco di una collina, i diversi recipienti di fermentazione presentano una marcata irregolarità che consente di processare per gravità uva e mosti, limitando l'uso di pompe d'acqua e altre attrezzature. Questa tecnica previene sostanzialmente i rischi di ossidazione ed è più morbida sui tannini e aiuta a proteggere gli aromi e i sapori del vino. Tra le varietà dei vitigni presenti in Cile lo Chardonnay gode di una grande fama, e dalle sue uve si ottengono vini dotati di grande mineralità e freschezza. In particolare l'annata 2018, positiva nella valle di Casablanca, è stata favorita da un'eccellente rottura delle gemme e da una fioritura uniforme. Una primavera regolare, senza gelate, ha portato a un buon raccolto. I giorni freddi e nuvolosi nei mesi di gennaio e febbraio hanno causato una lenta maturazione delle uve, portando a un ritardo nella raccolta, che è stata effettuata, interamente a mano, verso la fine di marzo e l'inizio di aprile. Queste condizioni climatiche hanno contribuito a far emergere pienamente il carattere e l'intensità varietale dello Chardonnay di questo terroir unico. Una volta che le uve dei singoli pacchi delle vigne sono state raccolte a mano, si passa alla vinificazione  con una pressatura soffice, e il mosto è stato lasciato riposare brevemente per favorire un naturale deposito delle sue impurità. Il mosto è stato quindi fermentato in serbatoi di acciaio inossidabile e, in parte, in piccole botti di rovere francese, 60 litri di capacità. Dopo un periodo di contatto delle fecce, i vari lotti sono stati fusi insieme e il vino è stato quindi imbottigliato alla fine ha un colore giallo dorato.