Dal ristorante stellato alla trattoria, la qualità della ristorazione italiana è in continua crescita.

A fare una foto dello stato dell’arte della ristorazione italiana è stata, appena pochi giorni fa, l’uscita della nuova Guida Ristoranti d’Italia. Su tutti, Niko Romito con il suo ristorante Reale a Castel di Sangro (AQ), seguito ad un punto dal trio: Le Calandre di Alajmo a Rubano (PD), Osteria Francescana di Bottura a Modena, La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri Hilton di Beck.

“Novità dell’anno” a Casa Rapisarda, “Cuoco Emergente” a Michelangelo Mammoliti, “Pastry Chef dell’anno” a Leonardo Zanon ma è l’Italia nel suo complesso che in questo settore spinge forte e bene!

Niko Romito, il 44enne chef di Castel Di Sangro si conferma un’eccellenza: cuoco e docente italiano, durante la sua carriera di chef è stato premiato con 3 stelle Michelin, 3 forchette della Guida Gambero Rosso e 5 cappelli della Guida de L’Espresso. Seguono altri riconoscimenti, tra cui il 36º posto nella classifica dei 50 World’s Best Restaurants nel 2018.

Niko Romito dal 2000 gestisce con la sorella Cristiana il ristorante Reale. Cuoco autodidatta, profondamente legato al suo Abruzzo, in soli 7 anni ha conquistato 3 stelle Michelin. Ha cominciato a Rivisondoli, nell’ex pasticceria di famiglia, divenuta trattoria, e nel 2011 ha trasferito il Reale a “Casadonna”, ex monastero del ’500 a Castel di Sangro. Attraverso una ricerca incessante e con uno spiccato approccio imprenditoriale, Romito percorre la strada dell’essenzialità, dell’equilibrio e del gusto. In poco tempo ha saputo creare un linguaggio gastronomico incisivo e personale, e un sistema complesso in cui coesistono alta cucina, format di ristorazione diffusa, formazione superiore e prodotti per il consumo domestico.

Sperimentazione, ricerca, laboratorio delle idee. Solo così si costruisce il nuovo e si acquista identità. È questo il sottile filo rosso che attraversa la migliore ristorazione italiana. La certezza che per essere vincenti bisogna andare a pescare nella memoria, nel nostro passato più remoto e renderlo contemporaneo. In nome di una cucina solo apparentemente semplicissima. La concretezza e l’immediatezza dei sapori è in realtà frutto di un magico mix di storia e tecnica. Sapori netti e, a far da cornice, un servizio di sala e di cantina sempre più “laico” e agile per una piacevolezza d’insieme che è diventata la vera arma vincente della ristorazione italiana.” – scrive il Gambero Rosso in occasione della recente uscita della Guida Ristoranti d’Italia.

Una realtà quanto mai sfaccettata e varia che spazia dai cuochi-imprenditori, come Romito e Alajmo, ai grandi “solisti” come Riccardo Camanini, new entry con il suo Lido 84 di Gardone Riviera nel novero delle Tre Forchette, e a solide famiglie: Iaccarino, Santini, Portinari, altra new entry nell’Olimpo con la Peca di Lonigo. Tutti impegnati, fra l’altro, a diversificare e moltiplicare l’offerta (bistrot, neo osterie, wine bar, ecc.) per democratizzare la qualità, per educare al buono e sano un pubblico sempre più vasto. Fine dining e trattoria quindi sempre meno “rivali” e sempre più “complici” del sistema Italia. Un sistema che dal punto di vista culinario oggi teme davvero pochi confronti nel mondo”.

Questi i numeri e i premi della Guida:

38 “Tre Forchette” compongono la squadra dei migliori ristoranti d’Italia (a cui si aggiungono le trattorie, i wine bar, le birrerie, gli etnici e i bistrot, anch’essi valutati).

I premi speciali:
Novità dell’anno Casa Rapisarda di Alessandro Rapisarda a Numana (AN);
Ristoratore dell’anno a Nuccia De Angelis di D.one Ristorante Diffuso a Roseto degli Abruzzi (TE);
Miglior comunicazione digitale La Madonnina del Pescatore a Senigallia (AN);
Miglior servizio di sala Il Faro di Capo d’Orso di Maiori (SA);
Miglior servizio di sala in albergo George’s del Grand Hotel Parker’s a Napoli.

Premiati dal Gambero anche:
Cuoco emergente – Premio Alessandro Narducci”: Michelangelo Mammoliti de La Madernassa di Guarene (CN).
– Premio “Terra e Ambiente”: Balzi Rossi di Ventimiglia (IM); Caffè La Crepa di isola Dovarese (CR); Agli Amici dal 1887 di Udine.
– “Ristorante con la migliore proposta di piatti di pasta”: Il Convento di Cetara (SA).
– “Miglior pane in tavola”: Kresios di Telese Terme (BN).
– “Ristorante che valorizza i grandi formaggi Dop italiani”: Locanda San Lorenzo – Alpago (BL).
– “Pastry chef dell’anno”: Leonardo Zanon – Ristorante Agli Amici dal 1887 di Udine.

Fonti: CS – Ufficio Stampa Gambero Rosso